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Linguaggio SEO: alcuni spunti

Linguaggio SEO: alcuni spunti

Linguaggio SEO: titoli h2 e h3

In uno dei nostri ultimi articoli abbiamo parlato di linguaggi SEO e SEM, descrivendone gli aspetti principali e le differenze. In questo articolo andremo a scavare più a fondo in alcuni ulteriori elementi che distinguono il linguaggio SEO. Si tratta di aspetti che hanno un valore sia per il posizionamento sui motori di ricerca sia in termini di leggibilità e di aiuto all’utente nel corso della sua lettura di un testo.

Titoli h2 e h3: i paragrafi nel linguaggio SEO

Il linguaggio SEO, come tante volte abbiamo sottolineato, non si distingue solo per l’utilizzo di determinate parole chiave ma anche per tutta una serie di accorgimenti che aiuta l’utente a muoversi all’interno di testi online ai quali sempre più si accede da mobile. Soprattutto quando si naviga da dispositivi mobili, per l’utente è bene trovarsi davanti un testo ordinato nel quale intuire, attraverso appositi titoli, gli argomenti principali. La divisione in paragrafi è quindi essenziale e consente di abbattere quel muro di parole che potrebbe portare l’utente a rinunciare alla lettura dell’articolo: i titoli da associare a questi paragrafi sono appunto gli h2, gli h3 e così via. Ma che cosa li distingue dal titolo SEO e dal titolo h1?

In poche parole il titolo SEO è il titolo dell’articolo che comparirà sui motori di ricerca, che conterrà la parola chiave principale e che non dovrà superare i 70 caratteri, mentre il titolo h1 è il titolo che l’utente leggerà all’apertura dell’articolo. Quest’ultimo potrà essere uguale al titolo SEO ma tendenzialmente è bene cambiarlo rendendolo più esplicativo per l’utente che avrà così modo di avere maggiori informazioni sul contenuto dell’articolo.

I titolo successivi al titolo h1, dall’h2 in poi, sono appunto quelli relativi ai vari paragrafi dell’articolo e consentono di creare ordine e gerarchie di informazioni nel testo. Quindi, nel caso in cui si volesse andare più a fondo nel contenuto di un determinato paragrafo contrassegnato dal titolo h2 si potrà creare un sottoparagrafo contrassegnato dal titolo h3 il quale a sua volta potrà contenere un altro sottoparagrafo contrassegnato questa volta dal titolo h4 e così via.

Così l’utente potrà comprendere il modo in cui le informazioni sono organizzate e magari concentrarsi soltanto sulle parti alla quali è più interessato senza il rischio che rinunci completamente alla lettura.